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Ci lascia Mike Sexton, Poker Hall Of Fame a cui dobbiamo tantissimo

La leggenda del poker mondiale Mike Sexton si è spenta questa notte all’età di 72 anni dopo una lunga malattia contro la quale ha lottato e convissuto fino alla fine. 

Membro della Hall Of Fame, Sexton è considerato uno degli uomini che più hanno dato voce allo sviluppo e alla divulgazione del poker moderno. 

Sexton al centro, insieme a Gianluca Speranza sulla sinistra, Ludovic Lacay a destra e Phil Helmuth in piedi

Alzi la mano chi ha vissuto il boom del pre e post Moneymaker e non è mai incappato su uno dei programmi televisivi di maggior successo anche qui in Italia, quando, all’inizio del nuovo millennio, Sexton commentava le stagioni del World Poker Tour e dei tornei che ci hanno avvicinato per primi al meraviglioso mondo del poker. 

Una carriera di oltre 40 anni, durante la quale Michael Richard Sexton ha fatto registrare vincite per 6,7 milioni di dollari, conquistando, tra le altre cose, un braccialetto WSOP nel 1989, il WSOP Tournament Of Champions nel 2006 e un titolo WPT nel 2016. 

In qualità di Presidente di partypoker ha inoltre contribuito in maniera determinante allo sviluppo del software e ha accompagnato ben 15 stagioni del WPT da commentatore. 

Lascia la moglie Karen e il figlio Ty di 12 anni, dopo aver perso una battaglia contro un cancro che lo colpì nel 2013. 

Nato da due genitori appassionati di danza e creatori di una importante sala da ballo a Shelbyville, in Indiana, Sexton si trasferì presto in Ohio, precisamente a Dayton, dove, anche grazie agli insegnamenti dei genitori che portarono i propri figli ad apprezzare la competizione e lo sport in generale, Sexton conseguì una borsa di studio presso la Ohio State University, sfociata poi in una laurea in “public recreations”, ma la sua passione fu, fin da giovanissimo, il poker. 

Sexton cominciò il suo idillio con il WPT nel 1984, partecipando a 3 eventi dai quali scaturirono un quinto e un sesto posto. 

La vittoria del braccialetto arrivò pochi anni più tardi, quando conquistò il titolo del Seven Card Stud Split da 174 giocatori. 

Dalle sue visioni prese vita il Super Bowl of Poker, a quell’epoca unico torneo ad alto buy in al di fuori delle WSOP, che mise le basi alla collaborazione duratura e proficua con partypoker. 

Nel 2009 è stato inserito nella Poker Hall Of Fame, titolo di cui andava fierissimo e molto orgoglioso, visto che tra gli altri, in quella lista ci sono Johnny Moss, Chip Reese, Puggy Pearson, Doyle Brunson e Stu Ungar.

Il padre di partypoker. La voce del WPT. Il più grande ambasciatore del poker. Mike Sexton sarà per sempre una leggenda del nostro gioco.

Riposi in pace.

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