Cosa ascoltare durante le vostre partite.
Non vogliamo essere così sfrontati da consigliarvi una playlist in compagnia della quale affronterete le vostre sessioni di grinding, ma una certa accuratezza nella scelta delle canzoni in relazione alla parte del torneo che state giocando, è sempre auspicabile.
Il primo consiglio è quello di non fare mai delle scelte casuali, magari originate da pezzi che ascolterete solo perchè sentiti alla radio il giorno prima, oppure perchè è un motivetto suadente e accattivante che durerà lo spazio di qualche mese.
Per evitare di aggiornare, cancellare, saltare da un brano all’altro, confezionate una playlist solo in base a ciò che, durante la vostra vita, non vi abbandonerà mai, quei pezzi, per intenderci, che ascoltate sempre e comunque con piacere.
Se ci state già ragionando, vi accorgerete che sono molte più di ciò che vi immaginate, quelle canzoni che ne faranno parte.
Vi sorprenderete a scovarne di nuove e vecchie che vi farà piacere sentire mentre state facendo una delle cose che vi piace di più: giocare a poker.
Quella del vostro cantante o gruppo preferito non può e non dovrà mancare.
Solitamente i più nerd della materia preferiscono selezionare le canzoni del proprio artista preferito, in modo da ottenere il “meglio dal meglio” evitando, così, di scaricare tera e tera di musica.
La diversificazione tra generi musicali potrebbe essere cosa gradita e soprattutto utile, a chi è musicalmente bipartisan e non si fossilizza in determinati labirinti che poco spazio lasciano a preferenze altre…
La cosa potrebbe rendersi necessaria anche per chi porge la meritata attenzione al riflesso di medio periodo a cui una sessione di poker è, per sua natura, votata.
In relazione all’importanza dei bui che si giocano e alla sempre più necessaria richiesta di attenzione, un uso non scriteriato delle nostre cuffie wireless potrebbe salvarci da quei cali di concentrazione di cui faremmo volentieri a meno.
Ecco che, quindi, la scelta della musica, magari un po’ più rilassante e meno adrenalinica che ci accompagni a inizio sessione, può lasciare spazio a quella dai ritmi un po’ più alti e martellanti, quando avremo bisogno di rialzarci dopo un periodo di card dead, magari dopo la pausa lunga, quella della cena.
Mettere sotto pressione le nostre capacità cognitive o di concentrazione fin dalle prime ore di gioco, non ha alcun senso; meglio, se proprio non potrete farne a meno, cominciare con qualcosa di soft, in modo da non farci sfuggire nulla delle informazioni che potremmo trarre a inizio torneo.