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La velocità dei livelli determina la strategia nei tornei

Al di là di ogni considerazione tecnica su mani di partenza, range e odds, nei tornei di poker una discriminante fondamentale per applicare una strategia il più possibile corretta nel lungo periodo è la velocità dell’aumento dei bui, ovvero dei livelli di gioco.

I tornei online turbo o hyper turbo sono particolari, perché al posto dei più classici livelli da 10 o magari anche 20 minuti, i bui aumentano ogni 6, 5 o addirittura 3. Un tipo di struttura particolarmente apprezzata dai giocatori amatoriali, che amano il ritmo incalzante e magari non hanno modo e tempo di partecipare ad eventi che possono durare anche 10 o 12 ore.

La fortuna conta

Quando i livelli dei bui si accorciano, diminuisce naturalmente il tempo a disposizione per cercare di incrementare lo stack scegliendo gli spot con cautela. Presto o tardi ci ritroveremo nella situazione in cui, se non ci saremo mossi con tempismo, il nostro stack sarà inevitabilmente eroso dai blinds.

Perché se già la Dea Bendata dice la sua in un singolo torneo di poker, quando la struttura è turbo o hyper-turbo la sua voce si fa ancora più grossa. Questo, per contro, riduce l’incidenza della skill e livella il field.

Ma non significa che ogni concetto strategico vada a ramengo, tutt’altro.

Se i primi livelli si somigliano…

All’inizio, i tornei di poker online non presentano grosse differenze. Lo stack iniziale solitamente è di almeno 100 grandi bui, perciò anche negli eventi turbo o hyper turbo, aggiungere una manciata di gettoni a uno stack che ne conta svariate migliaia non fa alcuna differenza.

Questo significa che anche qui l’approccio ideale è quello tight. Conservare le chip all’inizio è più importante di accumularle: giusto essere super aggressivi con le mani molto forti, ma al tempo stesso è bene cercare di crearsi un’immagine particolarmente chiusa, che ci servirà più avanti, quando gli avversari cominceranno ad andare all-in che è un piacere.

Attenzione però che gli errori nei tornei turbo si pagano a caro prezzo: anche una piccola sbavatura può compromettere il prosieguo dell’evento. Magari perdere un decimo o un quinto dello stack potrebbe non sembrare un dramma in un determinato momento, ma si farà sicuramente sentire dopo pochi minuti, quando l’aumento dei livelli potrebbe farci diventare short-stack anzitempo.

… la fase centrale è molto diversa!

Come è facile intuire, dopo i primi livelli che compongono la cosiddetta early stage di un torneo, si entra nella fase intermedia che nei tornei turbo e hyper arriva molto prima rispetto al solito.

Questo vuol dire che dovremo essere pronti a tentare mosse come lo steal da late position, aprendo il gioco con un range di mani più ampio. Giocare tight all’inizio va bene, farlo in questa fase ci fa correre il rischio di entrare in modalità push o fold sin troppo presto.

Imparare l’arte dello short stack

Per la natura estremamente frenetica dei tornei turbo, molto spesso ci troveremo a giocare short-stack, a prescindere da quanto siamo stati tight all’inizio o dalla capacità di cambiare marcia nelle fasi intermedie: è inevitabile.

Ecco perché per eccellere in questo genere di tornei occorre studiare la strategia short stack. I giocatori meno esperti, di solito la stragrande maggioranza del field negli eventi veloci, pusha e chiama in maniera molto più tight di quanto dovrebbe.

Approfittarne non è soltanto un dovere: sarà un piacere!

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