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L’aggressività è la chiave per giocare in heads-up

Poche altre situazioni, nel No Limit Texas Hold’em, sono capaci di dare quella scarica di adrenalina che un heads-up sa dare. La sfida testa a testa, per molti la vera essenza del poker, richiede un mix di strategia, astuzia, intuito e coraggio.

D’altra parte, l’heads-up è gioco-forza il formato più aggressivo che ci sia: non ci si può permettere di aspettare una mano buona per entrare nel piatto, altrimenti l’avversario si porterà via le nostre chip in men che non si dica.

Parola d’ordine: aggressività

Uno dei cambiamenti più importanti da fare, giocando heads-up, riguarda l’aggressività con cui dobbiamo giocare le nostre hole card. Con J-3 off, vi sognereste mai di aprire il gioco rilanciando durante le fasi iniziali di un torneo di poker? Matematicamente, questa mano ha più del 50% di probabilità di perdere contro qualsiasi altra mano, senza neppure conoscere le hole cards altrui.

In heads-up, anche mani come J-3 e 9-4 off non sono da scartare immediatamente. Questo non significa che sia obbligatorio giocarle “senza se e senza ma”, ma se gli stack (il nostro e quello di oppo) ce lo concedono, e se l’avversario non è un player completamente sconsiderato, anche queste mani diventano giocabili nel testa a testa.

Mindset e pattern

Un buon giocatore di poker in heads-up è capace di individuare immediatamente il mindset dell’avversario: preferisce mandare la vasca pre-flop, oppure fare solo raise? Folda spesso da small blind, o gioca qualsiasi cosa?

Se ci troviamo contro un giocatore conservativo, meglio spingere la nostra aggressività sino ai limiti, soprattutto pre-flop: frequenti rilanci, size corpose (anche 3x) con assi e figure, e così via.

Se l’avversario è altrettanto aggressivo, la situazione si complica: qui entrano in gioco le abilità di lettura della mano altrui e di riconoscimento dei pattern di gioco, se l’avversario ne ha. Se non ne ha, è aggressivo, e ha pure intuito… be’, siamo quasi spacciati!

Viva la deception

Quasi, ma non del tutto.

È normale che in heads-up il gioco sia fatto molto più di deception, di bluff e semi-bluff rispetto ad un tavolo full-ring. Nel caso precedente, se l’avversario è aggressivo possiamo ridurre il numero di starting hand con cui entriamo in gioco, lasciandogli così montare un falso senso di sicurezza di essere lui a dettare il ritmo del gioco.

Per esempio, con due re – una mano fantastica in heads-up – possiamo evitare di spingere sull’acceleratore pre-flop, facendo in modo che sia l’avversario aggressivo a condurre le danze. Su un flop con carte basse, recupereremo ampiamente ciò che abbiamo “perso” pre-flop.

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