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Le parti del torneo non sono tutte uguali. Meglio non chiudersi in “bolla”

Durante i tornei di poker il buon giocatore sa perfettamente che sono talmente diverse e variegate le parti che li compongono, che occorre diversificare il modo di affrontare ciascuna di esse. Alcune volte con prudenza e altre con coraggio

I momenti dei tornei

I lettori del sito di Imperium Room, sono sostanzialmente dei giocatori e degli appassionati di poker, e per questo motivo sanno benissimo che un torneo non può mai essere giocato allo stesso modo per tutta la sua durata. 

Rispetto a quello che sembra facile fare soprattutto nel momento in cui cominciamo ad imparare l’arte del giochino, ci sono dei momenti in cui è necessario agire esattamente all’opposto rispetto al modo in cui le caratteristiche del torneo consiglierebbero in prima battuta. 

Ed ecco che non è mai il caso di buttarci a capofitto in raise e 3bet nella parte iniziale del torneo, solo perchè abbiamo davanti 150 o più grandi bui. 

Ci sarebbe il rischio di perdere dei piatti mastodontici a livelli ridicoli, solo per una questione di sovra-valutazione del momento. Inoltre, portare a casa un grosso piatto durante i livelli immediatamente successivi allo start, non ha la stessa valenza di quando porteremo a casa lo stesso numero di bui a livelli avanzati. 

La zona bolla

Uno dei momenti più importanti della vostra cavalcata, speriamo trionfale, verso l’eldorado dei primi posti del payout, è quello che precede le fasi più calienti del torneo, la bolla. 

Non dovrebbe esserci la necessità, per la platea che ci legge, di riportare il significato di “scoppio della bolla”, ma per i meno scafati, ci limiteremo, molto genericamente, a definirlo come quel momento che precede l’approdo dei giocatori rimasti in gioco, alla conquista della bandierina, del piazzamento minimo, che prevede il passaggio alle casse delle poker room per ritirare il proprio premio, seppur piccolo. 

Quell’arco temporale è spesso indicato dai giocatori più forti, come il trampolino per spiccare il volo verso una parte finale con un buon numero di gettoni, per presentarsi poi al Final Table e dettare legge per raggiungere le spettanze più nobili.

Ed ecco che torna il consiglio iniziale, ma al contrario: se abbiamo un congruo numero di big blind, il consiglio è quello di aggredire gli avversari che abbiamo notato avere più difficoltà a reggere la pressione dei bui che incedono. 

Questo non vuol certo dire buttarsi in mezzo ad ogni piatto, ma se abbiamo capito bene le caratteristiche dei nostri rivali, non è male provare a rubare i bui di quelli meno aggressivi, magari quelli che avete visto entrare in the tank in più di un’occasione, quelli che fissano con insistenza il clock per capire se è stato eliminato uno dei 5 left (tanto per fare un esempio) per raggiungere la tanto agognata bandierina ecc. ecc. 

Perché e con chi

Sono spesso facilmente attaccabili, a prescindere dalle loro caratteristiche tecniche e strategiche, gli stack medi, quelli non troppo importanti che vi chiameranno con una certa tranquillità e quelli non troppo corti che sono a rischio shove. 

Le posizioni preferite per agire sono quelle che consigliamo sempre, a partire da quelle che partono da Middle, fino ad attraversare tutto il sentiero che porta al Bottone. 

Le size andranno calibrate ancora su avversari, posizione dalla quale apriremo e stack presenti al tavolo, il nostro compreso.

Certo, perchè non è mai sbagliato fare action sui giocatori passivi anche con meno di 20 BB in nostro possesso.

Presentarsi alla parte finale del nostro torneo con 30x invece che 20, fa tutta la differenza del mondo.

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