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Perché ci copriamo la bocca quando puntiamo a poker?

Se siete appassionati di linguaggio del corpo e cinesica, probabilmente conoscete già la risposta a questa domanda. Molte persone tendono a coprire la propria bocca con le mani, o comunque a portarle accanto alle labbra, quando non stanno dicendo tutta la verità.

Sebbene esistano persone che hanno sviluppato questo comportamento per altri motivi, e che perciò non necessariamente mentono quando portano le mani alla bocca, nel poker si tratta comunque di un tell molto significativo.

Lo studio di Mike Caro

Nel 1980, uno studio sui giocatori del lowball, condotto da Mike Caro in quel di Gardena (California), ha dimostrato la bontà di questo tell, anche se lo ripetiamo non è accurato al 100%. Su 67 casi di mani portate alla bocca durante un piatto di poker, 44 volte chi ha puntato è stato chiamato, vincendo però solo 12 volte.

Delle 32 volte in cui chi ha puntato è stato chiamato e ha perso, non possiamo presumere che stesse sempre bluffando. In alcune occasioni potrebbe aver gettato nel muck la sua mano dopo aver visto le carte dell’avversario. Inoltre, è matematicamente plausibile che chi puntava non stava mai bluffando nelle 20 occasioni in cui non è stato chiamato.

Nonostante queste doverose cautele e precisazioni, però, nella maggior parte dei casi il giocatore che punta e che si porta la mano alla bocca o sta bluffando o comunque ha una mano debole e vulnerabile.

L’affidabilità del tell

Questo tell, sebbene sia uno dei più pubblicizzati perché trova riferimenti nella già citata cinesica, secondo Mike Caro è più affidabile nei giocatori poco skillati, mentre lo è decisamente meno se a mostrare questo comportamento è un player forte.

Perciò, se state partecipando a un torneo di poker live o a una sessione di cash game dal vivo e state pensando se chiamare la puntata del vostro avversario, che casualmente si porta la mano alla bocca, in assenza di indicazioni che possano evidenziare il contrario, un call è ragionevole.

Ambasciator non porta pena, sia chiaro!

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