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Poker online, evitate questi quattro errori da principianti

In queste settimane di clausura – e chissà quante altre ci aspettano – in molti si sono avvicinati (o sono tornati) al poker online. Chi ha appena cominciato, ma probabilmente anche chi bazzicava tanti anni fa, spesso cade in alcuni errori tipici dei principianti.

Non si tratta di considerazioni troppo tecniche, più che altro di piccoli accorgimenti utili a migliorare l’esperienza, e perché no a perdere un po’ meno di quanto dovremmo. Che poi equivale a guadagnare, no?

#1 Aprire troppi tavoli

Abbiamo tutti negli occhi le immagini di giocatori come Bertrand ‘ElkY’ Grospellier o Randy ‘Nanonoko’ Lew, intenti a multitablare su decine di tavoli, pronti a reagire con sicurezza ad ogni bip che richiama all’azione.

La verità è che un giocatore alle prima armi dovrebbe concentrarsi su uno, massimo due tavoli per volta, per evitare di soccombere ad un ritmo che è possibile sostenere soltanto dopo tante ore di pratica.

#2 Giocare a poker online da tiltati

Poche cose rischiano di intaccare il bankroll come iniziare, o proseguire, una sessione di gioco, sia essa MTT, Sit and Go o cash game, quando il tilt prende il sopravvento. 

La vena che si chiude, magari dopo aver perso un piatto grosso al river, o per un misclick costoso; il nervosismo che sale e che porta a farsi coinvolgere nei piatti con mani che normalmente avremmo gettato nel tritacarne, e che inevitabilmente finiranno per farci perdere – e incavolare – ancor di più.

Quando il tilt vi prende, fermatevi un attimo: staccate, fate una pausa, e ricominciate a giocare solo quando vi siete calmati del tutto.

#3 Fidarsi troppo delle tabelle

Partiamo dal presupposto che le tabelle del poker, di qualsiasi genere siano, sono molto utili. Però non sono il Vangelo. Anche perché se bastasse seguirle pedissequamente per vincere, il poker stesso non esisterebbe più.

Le tabelle, come ad esempio quelle sulle mani di partenza, devono essere un punto da dove cominciare, un riferimento, ma vanno poi sapute interpretare a seconda del flow del game e soprattutto della composizione del tavolo a cui siete seduti.

#4 Ogni giocatore è diverso dall’altro

E qui ci leghiamo al punto precedente. Siccome non esiste un giocatore uguale all’altro, agire come se ogni avversario avesse le stesse caratteristiche che ci aspettiamo di trovare dal player seduto accanto a lui è un errore.

Esistono sicuramente delle categorie entro le quali si possono riconoscere certi attitudini (giocatori tight o loosepassiveaggressivemaniac o nit), ma all’interno delle stesse c’è tutta una serie di sfumature che non possono essere ignorate.

E che, diciamocelo, rendono il poker quel meraviglioso gioco quale è.

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