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Galfond impavido: la sfida con VeniVidi riprenderà mercoledì 4 marzo!

Si riparte. È questo il responso arrivato ufficialmente nella mattinata di oggi che fa capo alla telenovela pokeristica che ha tenuti attaccati migliaia di giocatori e appassionati di tutto il mondo alla piattaforma Twitch.

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Eventi a rischio? Occhio alle spese non rimborsabili

Sono sempre di più i giocatori che hanno paventato, dichiarandolo sui social in questi giorni, la possibilità che le WSOP 2020 non si svolgano a causa del CoronaVirus. 

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Professional Poker Player, o giocatore occasionale?

Ad un certo punto della nostra storia pokeristica, presto o tardi, alcuni di noi sono avvolti da quella misteriosa vocazione che ci fa pensare di abbandonare le attività principali della nostra vita, per provare a fare il grande salto. Ma la cosa non è sempre consigliabile, anzi.

Pro o ricreativo?

Quando cominciamo ad appassionarci veramente al poker, lasciata da parte spinta e curiosità iniziale, la maggior parte di noi si chiede quale sia la differenza tra un giocatore di poker professionista, o “Professional Poker Player”, da cui PPP e giocatore occasionale/ricreativo. 

È del tutto onesto non avere l’esatta percezione di ciò che siamo e di ciò che vediamo in questo micro-mondo, tanto che una definizione ufficiale e oggettiva di giocatore professionista, non esiste.

Intanto, dopo anni di tentativi e richieste, la professione del giocatore di poker non solo non è mai stata riconosciuta ufficialmente nella nostra nazione, ma anche la percezione degli italiani esula dal riconoscimento di tale “occupazione”. 

Questo porta ad un primo ragionamento: non esistendo la professione, mancano anche i presupposti di carattere fiscale e contributivo, il mancato riconoscimento dei costi da dedurre, sia quelli legati ai buy in, che quelli di carattere prettamente pratico, quali costi per gli spostamenti, alloggio ecc ecc. 

Un limbo dal quale difficilmente si uscirà

Questo tipo di situazione non rende quindi facile l’inquadramento del giocatore di poker professionista, già dal punto di vista professionale. 

Il giocatore di poker che fa della disciplina un’occupazione, fa parte quindi di un limbo che è difficilmente riconoscibile e che, seppur volendo, non ha possibilità di provare a mettersi in regola. 

Ma attenzione, il discorso pratico non è il solo a rendere il quadro così lacunoso, anche la stessa tipologia alla quale fare capo non ha regole ben definite. 

Cifre? Quantità di tempo? 

Ed ecco che, anche nei discorsi tra i giocatori di poker, vige spesso la necessità di ergere uno spartiacque tra un giocatore di poker professionista e uno che lo fa per semplice passione. 

Pensate, ci sono migliaia di esempi in tutto il mondo, ai giocatori che per un motivo o per un altro, decidono di regalarsi una trasferta a metà tra la vacanza e il poker, per uscire dalla quotidianità di un lavoro “normale”.

Poniamo il caso che durante questa vacanza il fortunato viandante riesca a “shippare” un torneo importante dal montepremi luculliano. 

È da quel momento considerabile un giocatore professionista? 

Non sembrerebbe, soprattutto se dopo la sua vittoria, riprende, calmo e cheto, la sua attività lavorativa di tutti i giorni. 

La verità sta nel fatto che ognuno di noi, a seconda di quelle che sono le smanie di diventare un PPP, sa, dentro di sé, a cosa aspira e cosa vuole diventare, soprattutto a seconda di quanto impegno, tempo, energie e soldi investe. 

Il consiglio è sempre quello di giocare con moderazione ed evitare di mettersi grilli per la testa quando non è il caso di farlo. 

Non è altissima la percentuale di giocatori che vince rispetto a quella che perde, per cui è sempre meglio contare fino a un milione, prima di prendere la strada del grande salto e abbandonare ciò che di più concreto si ha nella vita. 

A meno che non siate dei geni del poker, allora… Andate voi! 

Se le cose non vanno bene, una piccola pausa non fa mai male

Il giocatore di poker che conosce la matera meglio di altri suoi colleghi, è consapevole che, a prescindere dal modo con cui egli giocherà le proprie sessioni, ci sono comunque possibilità che, nel famigerato breve periodo, i risultati potrebbero non essere esattamente quelli che si era preposto. 

Quei periodi “no”

Uscire dalle sabbie mobili si può, soprattutto se si conoscono le tecniche per farlo. Non è sempre fattibile, invece, tirarsi fuori da una palude della quale non conosciamo il percorso”

Questo adagio potrebbe andare benissimo anche per chi si imbatte in un periodo poco piacevole, quello che un giocatore scafato conosce, purtroppo per lui, a menadito. 

Sapere come uscire da una situazione che non ci porta dei vantaggi, soprattutto nel momento in cui conosciamo la ricetta per venirne fuori, ci garantisce la conclusione di quelle parti di carriera  pokeristica non esattamente amiche. 

Ciò significa che se continuiamo a giocare il nostro A-Game, non potremo fallire per sempre. 

Ok, ma come?

La verità, se vogliamo approcciarci al nostro passatempo preferito con una mentalità che non sia quella del giocatore comune, come spesso accade, sta nel mezzo.

Una buona partenza è quella di assumere la consapevolezza che quei momenti esistono e che nessuno è esente da quella parte del gioco di cui in queste pagine vi parliamo con una certa frequenza, la varianza negativa. 

Quindi non ci saranno server “buggati”, dealer che ci portano una sfiga atroce, cambi di sedie, servirà solo la giusta concentrazione e tanto, tanto lavoro. 

La soluzione migliore è quella di allontanarsi per un po’ dai tavoli, sarete voi a decidere quanto, a seconda di quello che pensiate vi possa servire.

L’analisi

Nel caso in cui non vogliate tagliare completamente con il poker, nemmeno per brevi periodi, e pensate di essere degli stakanovisti della disciplina, una buona idea è quella di riordinare le idee e i vostri dati, e magari rivedere qualche mano in modo che  possiate imparare dai vostri stessi errori, magari facendolo con qualcuno di cui vi fidate davvero. 

Nel caso in cui i vostri errori emergano con una certa continuità, non è mai sconsigliabile prendere in considerazione un level down, qualcosa che vi possa permettere di tornare indietro rispetto a ciò che dedicate al poker, anche e soprattutto in riferimento al vostro investimento. 

Sia online che live, giocare con Buy In meno impegnativi e contro giocatori meno forti, darà una bella raddrizzata al vostro portafoglio e, soprattutto, alla vostra autostima

Una vacanza tra poker e sport a Sochi. (Non esattamente per tutti)

È quasi tutto pronto a Sochi per uno degli eventi che rimarrà nella storia del poker russo. Le SHRS si propongono di battere tutti i record. 

La bellezza di Sochi

Qualcuno di voi avrà certamente sentito parlare di Sochi, la cittadina collocata nella Russia Meridionale, famosissima per per tutta una serie di manifestazioni sportive che si disputano durante l’anno. 

Sochi è un magnifico centro di villeggiatura famoso per il suo clima mite rispetto al resto della nazione, visto che è incastonata tra i sontuosi monti del Caucaso e il Mar Nero che, con la sua azione mitigante, permette di convivere con temperature medie annue vicine ai 14 gradi, con punte che toccano i 23 gradi durante l’estate. 

A Sochi si sono disputate le Olimpiadi Invernali del 2014, grazie alle quali si deve la composizione di un futuristico parco olimpico, vero e proprio fiore all’occhiello della Russia caucasica.

Sempre nel 2014 si è disputato il primo Gran Premio di Formula 1, ancora oggi in programma secondo il calendario di questo sport e sono state ospitate alcune partite del campionato del mondo di calcio 2018

Il torneo

Dal 6 al 15 di marzo sarà invece in programma al Casinò di Sochi le “Partypoker’s MILLIONS Super High Roller Series (SHRS)”, destinate ad ospitare alcuni tra i giocatori più facoltosi sulla faccia della terra che si daranno battaglia a colpi di Buy In piuttosto impegnativi

Come riportato da Patypoker, ci saranno tutta una serie di giocatori presenti all’evento rispondenti ai nomi di Paul Phua, Richard Yong, Cary Katz, Rob Yong, Jason Koon e Mikita Badziakouski.

Sarà un torneo molto importante e speciale”, ha dichiarato Artur Voskanyan, il Poker Club Manager del Casino di Sochi che 10 anni fa fu co-organizzatore con Salvatore Vendemini delle epiche sfide Italia Russia a Sharm El Sheikh.

Non vediamo l’ora di mostrare al mondo le meraviglie di Sochi e il trattamento VIP del Casinò per i nostri migliori clienti”.

Artur Voskanyan, a sinistra, qui con Raffaele De Nicola

Lo schedule

Le “SHRS” cominceranno nel pomeriggio del 6 di marzo, quando, alle 14,00 prenderà il via il day 1 del MILLIONS High Roller Sochi, un torneo da $25.000 che rappresenta una sorta di start dal crescendo rossiniano che porterà fino al Super High Roller Bowl Russia da $255.000 di buy in, il torneo con il costo di iscrizione più alto mai giocato in Russia. 

Non sappiamo, anche se ve lo auguriamo, chi dei nostri lettori possa permettersi cifre così importanti, ma se siete curiosi di sapere come andrà l’action, vi sarà la possibilità di seguire buona parte degli eventi su PokerGo e tutti i canali di partypoker, incluso Twitch. 

Istinto, matematica o talento? Non esiste una regola

Quando si impara a giocare a poker, si pensa sempre a quanto possa essere importante il peso della matematica e quanto, dall’altra parte, quello del talento e dell’istinto. Ma la verità sta nel mezzo.

Il giocatore istintivo

Fanno parte di questa categoria i giocatori che fin dal primo momento, credono nel cuore delle carte, sanno che in quel determinato momento “uscirà la loro” e aborrono calcoli matematici, posizioni, size ecc. ecc. 

Solitamente sono quei giocatori che sanno sempre quello che c’è da fare, non ammettono consigli e si curano poco delle scelte che, per loro natura, prima o poi condurranno a qualche disastro. 

Sarà sempre e comunque il loro modo di giocare e difficilmente cambieranno idea

Di solito li sentirete affermare “ti facevo Asso/Kappa” e raramente li sentirete parlare di range, vi parleranno di mani e saranno abbastanza indifferenti alle percentuali di uscita. 

Il giocatore di talento

Si differenzia da quello precedente per il proprio stile sempre molto affine alle cose giuste da fare, con una conoscenza basica dei calcoli matematici, ma senza esserne schiavo.

Il talentuoso si basa poco sull’esperienza, ma impara sempre e comunque dagli errori fatti in precedenza, per vocazione e natura riconosce immediatamente gli avversari che ha di fronte e necessita di teorie innovative per andare di pari passo con un poker in continua evoluzione. 

Non essendo dei giocatori prettamente matematici, non sempre si affidano alle mosse che nel medio/lungo periodo porteranno dei benefici, ma spesso cambiano tecnica e strategia a secondo di chi hanno di fronte. 

Il giocatore matematico

Odds e Pot Odds sono il loro pane quotidiano, non si affidano mai a colpi di testa che possono rovinare sessioni e tornei, ma applicano concetti e regole che andranno sempre bene per provare a ottenere un lento e costante profitto nel tempo. 

Per loro il concetto di varianza negativa è un principio da rispettare e da combattere con la statistica e alcune loro mosse differenziano da chi hanno di fronte sempre con un occhio alla matematica.

Parlano di range e mai di mani, solitamente sono accaniti sostenitori delle hand review e, nella maggior parte dei casi, se seguono pedissequamente le regole che si impongono, sono dei giocatori vincenti.

In medio stat virtus

Come dicevano i latini “la verità sta nel mezzo”. 

Non sempre, seppure tra questi tre sia l’atteggiamento che preso da solo rappresenta lo slot migliore, il giocatore che adotta un sistema esclusivamente matematico, è un vincente. 

È giusto affermare che se non ci fossero giocatori che fanno capo a diverse tipologie, non esisterebbero vincenti e perdenti, ma d’altro canto non è nemmeno giusto affermare che si possa vincere sempre e comunque.

Chi sta leggendo questo articolo sa benissimo a quale categoria appartiene, speriamo di essere riusciti a instillare dentro di lui il dubbio che, nella vita, porta sempre a qualcosa di buono.

Buona fortuna ai tavoli!

Il Casino di Venezia segue le direttive e chiude fino al primo marzo

Per i giocatori italiani appassionati e frequentatori delle Case da Gioco sparse nel Nord dell’Italia, saranno tempi duri, ma con le notizie che filtrano in questi giorni, le misure disposte dagli organi competenti sono largamente giustificate. 

Il Casino di Venezia

Dopo un piccolo periodo di indecisione dovuto alla particolarità del caso, nelle prime ore di lunedì sembrava certa la decisione di tenere aperta la casa da gioco veneta, sia quella che fa capo al Casino di Ca’ Vendramin nel cuore di Venezia, sia la sede costruita sulla terraferma di fronte all’Aeroporto di Tessera.

Sarebbero ovviamente state prese tutte le misure precauzionali per fare fronte alle esigenze di carattere igienico di clienti e personale: disinfestazioni continue, mascherine per i dipendenti e tanto, tantissimo disinfettante per le mani.  

Ma in momenti così intensi e senza nessuna certezza, le notizie cambiano di ora in ora e quello che andava bene per la mattina, spesso cambia colori e forme nel pomeriggio ed ecco che, oltre che per tutta una serie di categorie simili, anche per il Casio di Venezia è scattata l’ordinanza di chiusura.    

Ed è proprio sulla home page del sito della Casa da Gioco che è apparso l’avviso alla clientela, che le porte del Casino rimarranno chiuse fino al primo di marzo. 

Questo il comunicato: 

Lontani dai focolai di maggiore pericolosità, per adesso rimangono aperti i Casino di Sanremo e di Saint Vincent, a confermare la priorità che gli organi preposti al controllo e alla salvaguardia della salute dei cittadini, sia per buona parte concentrata nei centri di maggior diffusione del contagio. 

A Milano e in Lombardia

Come Imperium anche la nostra sala si allinea alle direttive regionali che impongono la sospensione delle attività sportive per impedire e/o prevenire qualunque forma di trasmissione e propagazione del Virus. 

A fare data dal primo marzo prossimo, i tornei riprenderanno, così come riprenderanno tutte le attività all’interno della sala, bar e ristorazione comprese. 

Va da sé che, in caso di nuove comunicazioni degli organi competenti, Imperium Room continuerà ad allinearsi a tali direttive per garantire il massimo rispetto e la massima considerazione verso la salute dei pronti clienti. 

Un ottimo Gianluca Speranza chiude quinto al WPT Germany

Dopo 4 giornate di intensa battaglia, si è concluso il Main Event del World Poker Tour Germany, chiusosi nella notte di ieri.

Speranza incompiuta

Non è andata come tutti gli italiani si aspettavano, la parte finale del cammino di Gianluca Speranza al tavolo finale del WPT Germany, chiusosi nella notte al King’s di Rozvadov in Repubblica Ceca. 

L’azzurro aveva chiuso il day 3 da chipleader assoluto, relegando i suoi otto avversari a ruolo di inseguitori, visto che il talentuoso grinder nostrano partiva  con un monte chips molto interessante, unico del lotto a superare i 4 milioni. 

Il final table faceva presagire un compito non esattamente semplice per il giocatore abruzzese e in effetti le cose non sono andate nel migliore dei modi per il nostro portacolori. 

Tra gli avversari di Gianluca c’era anche il campione del mondo Hossein Hensan, ve lo ricorderete avversario di Dario Sammartino nell’heads up del World Series Of Poker Main Event. 

Questa la situazione di partenza del FT di Rozvadov:

  1. Gianluca Speranza 4,415,000
  2. Hossein Ensan 3,900,000
  3. Joep van den Bijgaart 3,095,000
  4. Renato Nowak 2,335,000
  5. Christopher Puetz 2,230,000
  6. Laszlo Papai 1,765,000
  7. Josef Gulas 1,270,000
  8. Rifat Gegic 895,000
  9. Farukh Tach 460,000

Il tavolo finale

I due giocatori più blasonati del lotto, nonché primo e secondo del count di fine day 3, non hanno purtroppo rispettato i favori del pronostico. 

Ensan chiude addirittura settimo a causa di una partenza disastrosa, per poi uscire contro Van Den Bijgaart, quando il suo 8-10 veniva uccellato dal A/K del giocatore olandese.

Il cammino di Gianluca non dura ancora tantissimo e, dopo l’eliminazione al sesto posto di Farukh Tach, è il turno dell’azzurro. 

È una mano spettacolare ad eliminare il nostro connazionale, il quale shova con una coppia di 5 trovando il call di Laszlo Papai, che mette con due “7”.

 

I due trovano entrambi il loro set al flop, ma quello dell’ungherese è più alto e Speranza esce al quinto posto per $73.743, circa €68.000. 

Il payout

Alla fine della fiera, a mettere le mani sulla vittoria finale, sarà Christopher Puetz, primo classificato per un premio da $292.802.

Questo il payout conclusivo:

  1. Christopher Puetz $292,802
  2. Laszlo Papai $189,237
  3. Joep van den Bijgaart $135,556
  4. Josef Gulas $98,685
  5. Gianluca Speranza $73,743
  6. Farukh Tach $56,391
  7. Hossein Ensan $43,378
  8. Renato Nowak $33,618
  9. Rifat Gegic $26,027

IMPERIUM ROOM Corsico

In riferimento agli ultimi accadimenti in Lombardia l’IMPERIUM ROOM ha deciso di allinearsi alle direttive regionali che prevedono la sospensione delle attività sportive per impedire e prevenire qualunque forma di trasmissione del Corona Virus.

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Ben 10 italiani a caccia del colpo grosso al WPT Main Event Germany

Si sta svolgendo in questi giorni il Main Event del WPT Germany Festival by partypoker LIVE, manifestazione che si disputa nella cornice del King’s Casino di Rozvadov. 

Le info sul torneo

Il WPT Germany, nonostante il suo nome, non si sta giocando in suolo teutonico, ma a qualche kilometro di distanza, in Repubblica Ceca, dove, meno di qualche giorno fa, Massimiliano Zanasi ha portato a casa il titolo del High Roller di Pot Limit Omaha.

Lo scorso 18 febbraio è invece cominciato il Main Event, il cui garantito proposto dall’organizzazione è stato di €1.500.000, per un Buy In pari a €3.000+300. 

Nella giornata di ieri, che faceva capo al Day 2, si sono presentati ai nastri di partenza 510 giocatori totali, usciti indenni dal primo taglio dei quattro day 1 giocatisi nei primi 3 giorni. 

Sono stati 423 gli iscritti totali a questo evento e il vincitore del Main porterà a casa, al netto di eventuali deal, $292.802. 

Il day 2

La giornata di ieri, cominciata come detto con 510 players left, si proponeva di chiudere i propri battenti al raggiungimento dello scoppio della bolla, evento funesto per Al Lami, che ha pushato i suoi ultimi 5 blinds con K-8s a fiori, chiamato da Artan Dedusha con un Asso-Jack dello stesso seme. 

Nonostante un kappa hittato da Lami, Dedusha ha ribaltato l’esito della mano grazie a un asso cascato sul river che ha permesso a tutti i 73 left di sentirsi sicuri del premio minimo conquistato pari a $6.507. 

In testa al count provvisorio c’è Peter Jaskland, netto chipleader a quota 1.127.000, seguito da Hoang Pham con 908.000 e dall’ottimo Mario Ripepi, terzo con 833.000. 

Gli italiani 

Sono ben 10 i giocatori nostri connazionali ancora in gioco e tutti, chi più chi meno, possono ambire a trovare la risalita che li porterebbe a vincere il torneo. 

Oltre alla magistrale prova di Ripepi, possiamo contare soprattutto sulla buona vena di Gianluca Speranza, 492.000, Pasquale Braco, 430.000 e Claudio Di Giacomo, 326.000.

Il Day 3 è in programma oggi, sabato 22 febbraio, alle ore 12,00

Questo è il count totale dei nostri giocatori ancora in corsa:

  • Mario Ripepi 833.000
  • Gianluca Speranza 492.000
  • Pasquale Braco 430.000
  • Claudio Di Giacomo 326.000
  • Tiziano Di Romualdo 210.000
  • Roberto Mascaro 141,000
  • Francesco Delfoco 110,000
  • Marco Damico 95,000
  • Giuseppe Zarbo 90,000
  • Giulio Mascolo 45,000

Pic courtesy: worldpokertour.com

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